Minori incrementi della troponina I sono associati a mortalità e a eventi avversi cardiaci nei pazienti con fibrillazione atriale
Nei pazienti con fibrillazione atriale sono rilevati con regolarità minori innalzamenti della troponina I; tuttavia, il significato prognostico di questo risultato è sconosciuto.
E’ stato pertanto esaminato il valore prognostico degli elevati livelli di troponina nei pazienti con fibrillazione atriale.
Uno studio prospettico è stato condotto analizzando tutti i pazienti ricoverati con fibrillazione atriale in un periodo di 2 anni.
Sono stati esclusi i pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST.
Per minor incremento della troponina si intendeva un livello di troponina I tra 0.15 e 0.65 ng/mL, al di sotto del 99° percentile del limite superiore di riferimento.
Un valore di troponina positivo in questo studio è stato definito come uguale o superiore a 0.65 ng/mL.
Gli obiettivi dello studio erano mortalità per qualsiasi causa ( morte ), mortalità e infarto del miocardio ( morte/infarto ) o tutti gli eventi avversi cardiaci maggiori ( MACE; morte, infarto del miocardio o rivascolarizzazione ).
Un totale di 407 pazienti sono stati inclusi nello studio.
La durata mediana del follow-up è stata di 688 giorni. Un ridotto incremento si è verificato in 81 ( 20% ) soggetti; 77 ( 19% ) pazienti avevano una troponina I positiva.
In un modello multivariato i minori innalzamenti della troponina I e valori positivi della troponina I sono risultati indipendentemente associati alla mortalità ( hazard ratio, HR=2.36 per la minore elevazione e HR=3.77 per la troponina I positiva ).
E’ stata, anche, evidenziata una correlazione indipendente tra gli endpoint combinati di morte/infarto e MACE, e sia una ridotta troponina I sia una troponina I positiva.
Dallo studio è emerso che i minori innalzamenti nella troponina I alla dimissione ospedaliera sono associati alla mortalità e agli eventi cardiaci nei pazienti con fibrillazione atriale, e ciò potrebbe essere utile per la stratificazione del rischio. ( Xagena2011 )
Van den Bos EJ et al, Eur Heart J 2011; 32: 611-617
Cardio2011 Diagno2011